Pastorale americana, wtf!

La trama, o meglio, i grumi di pensieri ciclici che la compongono si attorcigliano attorno a tre cose: guanti, vacche e una bomba. Pagine e pagine di nulla. Si poteva ridurre il tutto  ai capitoli finali della cena, parte migliore del libro (escluso il racconto grottesco dell’interrogatorio tra suocero e nuora). Sarà anche il ritratto del sogno americano infranto di una classe media supponente e convinta di detenere la sacra verità, descritta accuratamente nella sua limitatezza relativa, ma per me il risultato è un romanzo di una bruttezza coraggiosa.

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